penequotidiane

Un Blog per chi soffre ogni giorno l'idiozia dei media, della politica, dell'economia. O meglio, per quei fortunati che sanno ancora riconoscere l'idiozia.

Tuesday, September 06, 2005

Inguardabile

Esiste oggi una sola buona ragione per non far'vedere un'immagine che racconti una storia?
Esiste davvero un valido motivo per affermare che l'immagine che ritrae un evento possa essere più spaventosa, pericolosa e grave dell evento stesso? Sarebbe come ammettere che la nostra coscienza sia legata ai nostri miseri sensi mortali. Che qualora qualcosa accada al di la della portata di orecchie, occhi, e organi vari, quel qualcosa, qualsiasi cosa esso sia, sia meno vero. No. Non è così.
Il mondo è scrutato in ogni sua piega da obietivi che fermano i fatti in verità, che prima di essere accentate, fanno il giro del mondo, bussano alle nostre porte e, senza presentarsi entrano, si mettono a sedere mentre ceniamo e ci rendano tutti fratelli e di solito, già orfani.

L'italia confina: a Nord con New York, a Nord-Ovest con Beslan, a Ovest con la Spagna, a Sud con Londra. Abbiamo spalmato crostini con migliaia di morti gonfi di acqua salata. Gustato spaghetti al sugo di bambini ammazzati, rifatti e sbattuti in tv. Bistecche all'attentato con contorno di solidarietà, fermezza e tolleranza. Gelato al fumo di metropolitana. Ma con le lacrime agli occhi, tutti: cittadini, papi, soldati, parenti, morti, e fratelli tutti del mondoliberotutto; tutti, abbiamo detto "No". Tutti uniti contro i nemici della vita. Poi all'improvviso. Cameriere scusi mi porta ancora acqua?

Ma se il maremoto ci ha riuniti dentro quell'unica grande palestra che è la terra, per una colossale sessione di solidarietà, che fa tanto bene al cuore, al ritmo di milioni di bit che, ogni secondo, ricodificavano sotto i nostri occhi emozioni .mov, .jpg, .txt, .gif, .zip, etc.
Per New Orleans non è così. Tanto parlato, tanta acqua, foto dal satellite che fa tanto sguardo diddio che vede tutto ma tutto da troppo lontano. Notizie di un'umanità disperata. Tratteggi di gironi infernali. Jena Plinsky. Apocalisse. "Ma la città sarà ricostruita, magari non qui, ma sarà meglio di prima". Certo. Logico.

Comunque niente corpi, niente puzza, mosche e tragedia. O meglio meno, meno del solito.
Magari ci accorgeremmo che la democrazia fa più acqua del Mississipi. Che migliaia di persone non hanno soldi ne per vivere ne per sopravvivere. Che se chiedi loro di scappare alla morte andranno a prendere l'autobus, e aspetteranno pure alla fermata. Tanto cosa potrà mai cambiare. Ma la macchina dei soccorsi va avanti. Il sistema si salverà. A forza di aneddoti: i piccoli eroi, i grandi mostri, di storie personali. Non conta il colore, non conta la religione, non conta il sesso, non contano i morti. Il sistema si salverà. Soprattutto dalla nostra attenzione.

3 Comments:

Blogger Unknown said...

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4:24 PM  
Blogger Home Site said...

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4:01 PM  
Blogger Arancia Rossa said...

Sei troppo ottimista. Dove la mettiamo l'onda mediatica, conseguente alla folle guerra in Iraq?

7:57 AM  

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